Al giorno d’oggi, i robot rappresentano uno strumento fondamentale per permettere a un’azienda di essere quanto più efficiente possibile.
Uno dei principali dubbi in materia di robot collaborativi riguarda le protezioni: essendo progettati per lavorare a contatto con gli operatori, i cobot possono essere impiegati senza misure di protezione aggiuntive?
Prima di rispondere a questa domanda occorre precisare che nessun cobot è collaborativo a priori: sono l’applicazione e la programmazione a rendere un robot “collaborativo”. Ciò significa che l’impiego di dispositivi di protezione dipende dalla specifica applicazione.
La norma EN ISO 10218-1 stabilisce i requisiti dei robot per applicazioni collaborative:
- Arresto monitorato di sicurezza: il robot deve arrestarsi o rallentare fino ad arrestarsi quando l’operatore si trova all’interno dello spazio collaborativo. Tale condizione deve essere mantenuta e monitorata
- Guida manuale: il robot deve poter essere guidato manualmente mediante apposito dispositivo per trasmettere comandi di movimento
- Monitoraggio di velocità e distanza: la velocità del robot e la distanza dall’operatore devono essere costantemente monitorate in modo da garantire la sicurezza per l’operatore
- Limitazione di potenza e forza: il robot deve essere programmato in modo da limitare la potenza o la forza applicata dal robot in caso di contatto con l’operatore per evitare lesioni o dolori.
Quest’ultimo punto implica due potenziali scenari da valutare durante l’analisi di un’applicazione collaborativa: la forza di impatto non è pericolosa per l’operatore e la forza di impatto è pericolosa per l’operatore.
Nel primo caso, è possibile progettare un’applicazione collaborativa priva di protezioni perimetrali o altre misure di protezione. A tal fine, possono rendersi necessarie misure per la corretta determinazione dei valori limite raggiunti dal cobot.
Nel secondo caso, invece, occorre impedire che l’operatore possa entrare in contatto col cobot ancora in movimento. Sebbene questo possa essere garantito anche senza l’impiego di protezioni perimetrali, è comunque necessario prevedere altri dispositivi di protezione, quali barriere fotoelettriche, laser scanner o radar opportunamente posizionati, in modo da poter monitorare la zona intorno al cobot.
Noi di Advolo mettiamo a vostra disposizione un team di esperti nel settore della robotica che potrà assistervi dalla progettazione della vostra isola robotizzata secondo le principali norme di riferimento fino alla certificazione in conformità alle direttive di prodotto applicabili. Non esitate a contattarci per avere maggiori informazioni alla seguente mail: commerciale@advolo.it